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Gestione del personale e successo aziendale: le regole di Michele Ferrero

"Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano". Questo articolo parte così, con una delle regole di Michele Ferrero che più mi ha colpita. Classe 1925, ha guidato la Ferrero per più di 50 anni, trasformando la piccola azienda di Alba in una multinazionale che pochi mesi fa ha annunciato l’acquisizione del business dei biscotti, degli snack alla frutta e dei gelati da Kellogg Company per oltre un miliardo di dollari.

La domanda è: come ha fatto? Le risposte possono essere tante, prime fra tutte la capacità di vedere oltre, l'estrema competenza e l'abilità di cavalcare l'onda di momenti proficui, ma un documento che è stato pubblicato dopo la sua morte sulla Gazzetta di Alba, forse la dice lunga sul suo modo di gestire l'attività: "le regole da seguire nei contatti con il personale“. Michele Ferrero ha avuto l'intuizione di rivolgersi ai "capi" della sua azienda mettendo in evidenza che essere manager non significa solo avere uno stipendio più alto e portare a casa il risultato.

Chi sceglie di diventare manager o coloro che sono a capo di aziende hanno l'ònere e l'onore di guidare i collaboratori; essi devono avere consapevolezza del fatto che le persone sono vere e proprie risorse dalle quali dipende il buon funzionamento ed il raggiungimento del successo aziendale.

 

Dopo tanto parlare, ecco le 17 regole di Michele Ferrero come pubblicate dalla Gazzetta di Alba.

 

1 - Nei vostri contatti mettete i vostri collaboratori a loro agio:

  • Dedicate loro il tempo necessario e non le “briciole”
  • Preoccupatevi di ascoltare ciò che hanno da dirvi
  • Non date loro l’impressione che siate sulle spine
  • Non fateli mai sentire “piccoli”
  • La sedia più comoda del vostro ufficio sia destinata a loro

2 - Prendete decisioni chiare e fatevi aiutare dai vostri collaboratori, essi crederanno nelle scelte a cui hanno concorso

 

3 - Rendete partecipi i collaboratori dei cambiamenti e discutetene prima della loro attuazione con gli interessati

 

4 - Comunicate gli apprezzamenti favorevoli ai lavoratori, quelli sfavorevoli comunicateli solo quando necessario, in quest’ultimo caso non limitatevi a una critica, ma indicate ciò che dovrà essere fatto nell’ avvenire perché serva a imparare

 

5 - I vostri interventi siano sempre tempestivi: “Troppo tardi” è pericoloso quanto “Troppo presto”

 

6 - Agite sulle cause più che sul comportamento

 

7 - Considerate i problemi nel loro aspetto generale e non perdetevi nei dettagli, lasciate ai dipendenti un certo margine di tolleranza

 

8 - Siate sempre umani

 

9 - Non chiedete cose impossibili

 

10 - Ammettete serenamente i vostri errori, vi aiuterà a non ripeterli.

 

11- Preoccupatevi di quello che pensano di voi i vostri collaboratori.

 

12 - Non pretendete di essere tutto per i vostri collaboratori, in questo caso finireste per essere niente.

 

13 - Diffidate di quelli che vi adulano, a lungo andare sono più controproducenti di quelli che vi contraddicono.

 

14 - Date sempre quanto dovete e ricordate che spesso non è questione di quanto, ma di come e di quando.

 

15 - Non prendete mai decisioni sotto l’influsso dell’ira, della premura, della delusione, della preoccupazione, ma demandatele a quando il vostro giudizio potrà essere più sereno

 

16 - Ricordate che un buon capo può far sentire un gigante un uomo normale, ma un capo cattivo può trasformare un gigante in un nano

 

17- Se non credete in questi principi, rinunciate ad essere capi

 

 

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