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Appuntamento con Natasha Stefanenko.

Lavorare per aziende di moda è molto stimolante e mi offre spesso spunti di riflessione ed argomenti interessanti da approfondire in questo spazio di informazione per voi. 

Per l'appunto, ultimamente, ho seguito un progetto per un noto maglificio italiano (Gran Sasso) che ha come protagonista una donna molto conosciuta nel mondo dello spettacolo non solo per la sua bellezza, ma soprattutto per essere una persona brillante e simpatica. Per coloro che hanno ancora dei dubbi, svelo il suo nome: Natasha Stefanenko.

Questa attività, come dire, cade a fagiolo per introdurvi la figura del "testimonial". Quante volte vi ho detto che gli individui sono il fulcro di ogni successo? Sì, lo so, tante, e sappiate che non smetterò proprio ora. La scelta del testimonial, infatti, rappresenta la trasposizione del carattere percepito o desiderato dell'azienda in una persona fisica. Mi spiego. 

Ogni azienda è formata da una serie di elementi tangibili (prodotto, packaging, punto vendita, eccetera) e valori intangibili dati dalle emozioni trasmesse dal brand. Ad esempio, noi possiamo avere un pantalone realizzato con un ottimo cotone e con buone rifiniture oppure un jeans accattivante, segno distintivo di una generazione, un modo di essere scaturito dall'avere il prodotto. Nel momento in cui si decide di prendere un testimonial, bisogna capire che questo diventerà l'ambasciatore di queste caratteristiche emozionali e garante del prodotto stesso.

Vi è mai capitato di dover andare ad una festa di un conoscente con tutti i suoi amici e farvi un'idea della tipologia di party e delle persone che ci saranno basandovi sul parere che avete del vostro amico? Ecco, reso in modo molto semplice, questo è ciò che succede quando una persona non conosce il tuo brand ed usa l'immagine del testimonial per capire velocemente che tipo di brand sei, oppure ricevere una conferma nell'ipotesi in cui sia già cliente.


Ecco il mio consiglio: la selezione del testimonial (definito anche in senso lato come brand ambassador) è un'attività delicata da intraprendere con cura. Troppo spesso, infatti, ci si ritrova con personaggi più o meno noti, ma che non rispecchiano il modo di essere dell'azienda e neanche il messaggio che vuole trasmettere. Anche in questo caso, è fondamentale avere molta consapevolezza dell'identità e degli obiettivi aziendali.

Nella foto sono con Natasha Stefanenko, se volete scoprire ulteriori dettagli sul nostro progetto leggete qui.

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